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No Borders to Education

Una Tavola Rotonda, omaggio al professore Renato Guerriero. 

“No Borders to Education”. Un tema che vale un manifesto programmatico. Un argomento cruciale che non ammette confini per favorire una conoscenza inclusiva, in grado di offrire opportunità, per un’educazione e una formazione senza frontiere, un libero scambio culturale, scientifico e tecnologico.

Se ne è parlato sabato scorso nell’auditorium del Castello Normanno Svevo di Mesagne per rendere omaggio alla figura versatile ed eclettica che tanto ha dato a questa Città: il professore Renato Guerriero, persona dalle straordinarie qualità umane e professionali scomparsa di recente.

Dopo i saluti istituzionali del vice-sindaco Giuseppe Semeraro, si sono aperti i lavori della tavola rotonda, moderata dall’amministratore delegato STC Giorgio La Sala che ha fortemente voluto la realizzazione dell’iniziativa, per trattare il delicato tema delle nuove prospettive formative e di mediazione culturale da parte del nostro Paese nei confronti dei giovani provenienti da Paesi in via di sviluppo. Un tema molto attuale, oltre che particolarmente caro al professore Guerriero, che amava collaborare con i giovani e accompagnare la loro crescita nei vari ambiti di studio e lavoro. È stato proprio quest’ultimo l’aspetto sottolineato dallo scienziato aerospaziale, già presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, titolare della cattedra di Fisica Generale nella facoltà di Scienze dell’Università di Bari e, successivamente, presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, Luciano Guerriero, che ha introdotto il dibattito ricordando il fratello con un excursus sulla sua vita, densa di esperienze e incarichi importanti.

La tavola rotonda è entrata quindi nel vivo con i contributi da parte del docente di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Foggia, Giancarlo Colelli e del professore Antonio Licciulli del dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, dell’Università degli Studi del Salento, che hanno considerato le varie possibilità di agevolare i percorsi formativi per giovani studenti stranieri presso Università e Centri di Ricerca sul territorio nazionale, favorendo l’internazionalizzazione con criterio e attenzione, per aprire a una conoscenza fondata su un continuo dare e ricevere.

Dopo un ricordo commosso del presidente Olio extravergine di Oliva DOP “Collina di Brindisi”,  Vincenzo Massari, caro amico di Guerriero, è intervenuto Stefano Curcio del dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemica con un interessante contributo incentrato sull’Università della Calabria, esemplare per struttura e servizi, non a caso considerata un’eccellenza con un’offerta didattica ampia e trasversale che fa dell’accoglienza e dell’interazione la propria mission, seppur con elementi e caratteristiche da migliorare e sviluppare maggiormente. È toccato a Paolo Cavaliere, fisico in pensione, soffermarsi su un’esperienza significativa condivisa con Guerriero: il Parco Scientifico Tecnologico di Brindisi. Del professore Guerriero ha ricordato anche il grande pragmatismo che lo spingeva a fare, e di conseguenza a fare anche molto bene, visto che ogni sua azione poggiava sulla sua personalità travolgente e trainante.

A chiudere gli interventi è stato il presidente dell’ISBEM Alessandro Distante che ha descritto il proprio impegno nel polo scientifico di ricerca biomedica esponendo il progetto di trasmutare l’ex Convento dei Cappuccini di Mesagne in un Monastero del 3° Millennio, ossia in un luogo che aggreghi saperi, persone e strumenti appropriati per diffondere la cultura dell’innovazione. Fra gli obiettivi del progetto, l’aumento dei ricercatori, italiani e stranieri, in modo che nel tempo si incrementi anche il tasso di ricerca nel Mezzogiorno grazie anche alla possibile attivazione di percorsi di sperimentazione scientifica e sanitaria, fra le pur evidenti difficoltà economiche ed occupazionali.

Le conclusioni del dibattito sono state affidate alla voce, carica di emozione, della moglie del compianto professore Guerriero, Letizia Meregalli, la quale ha ricordato le immense risorse e l’indimenticabile insegnamento. Ha citato un’espressione utilizzata dal professore Distante, ringraziandolo di essere riuscito in maniera sintetica a fotografare uno dei migliori pregi del suo Renato: speranza operativa. Sulla possibilità di istituire una fondazione alla sua memoria, ha evidenziato, oltre che l’indiscutibile bontà dell’idea, anche le eventuali difficoltà che potrebbero sorgere di fronte a un’impresa così ambiziosa. Ma, ancora una volta, sono le parole del Prof. Guerriero a suggerire la via: “per raggiungere la meta è necessario un buon cocchiere e un gruppo che sappia vogare a tempo e nella stessa direzione”.

«Un’occasione preziosa – ha dichiarato l’Ing. Giorgio la Sala – che può rappresentare il primo passo verso un percorso di cooperazione in campo culturale, scientifico e tecnologico che permetta di creare una rete di risorse e competenze, anche attraverso la Fondazione che abbiamo in mente, allo scopo di crescere e formarsi grazie al confronto con chi ha origini ed esperienze molto diverse dalle nostre. Per omaggiare l’indimenticato professore Renato Guerriero, abbiamo chiamato a raccolta rappresentanti e ricercatori degli Atenei e degli Enti di Ricerca e Sviluppo del nostro territorio, insieme anche a tutte le persone che lo hanno amato e apprezzato. Continueremo a ricordarlo con l’impegno e la dedizione al lavoro, di cui il Professore è stato grande Maestro.»